Prospettive 2023: l’inflazione tornerà in gabbia?

Prospettive 2023: l’inflazione tornerà in gabbia?

Prospettive 2023: l’inflazione tornerà in gabbia? 1080 1080 Stefano Aggravi

Prospettive 2023: l’inflazione tornerà in gabbia? Lo scrivevo lo scorso anno citando l’ex primo ministro cinese Wen Jiabao, l’inflazione sta arrivando! I dati del novembre 2021 facevano segnare un 4,9% che in 12 mesi è salito sino a quota 10,1% (si vedano i dati nella grafica qui sotto). Oggi assistiamo (e ne ho già parlato, anche nel primo podcast) alle manovre restrittive da parte delle principali banche centrali. Si alzano così i tassi con l’obiettivo di contrastare la corsa della tigre inflazionistica.

Inflazione (HICP) nel periodo “novembre 2011-novembre 2022” (Fonte dati ECB)

Cosa succederà nel 2023? Quali prospettive possiamo oggi intravedere in questa coltre densa di incertezza che permane dalla crisi del 2008 (per capirci, quella dei mutui subprime)? Il dato chiave che potrebbe dare una risposta a queste domande è il calo del tasso di inflazione (HICP) a novembre 2022 rispetto a quello di ottobre 2022. Per la prima volta, in 12 mesi di scenario, la corsa si ferma. Questo fatto non è certo definitivo, ma rappresenta un evento da considerare e che potrebbe essere anche consequenziale alle manovre sui tassi condotte dalle varie banche centrali.

Tra tutti i “movimenti” delle componenti del tasso globale di inflazione ve ne è una su cui vorrei concentrare l’attenzione ed è quella relativa ai trasporti. Nel pezzo dello scorso anno sottolineavo come i principali fattori che evidenziavano un significativo aumento del tasso erano quelli relativi ai costi dell’energia e ai trasporti. A novembre 2022 il valore relativo ai trasporti è diminuito dal 12,2% all’8,7% (si vedano i dati nella grafica precedente).

Quale sia la causa di tale diminuzione è un gran programma tutto da scrivere che meriterebbe ulteriori analisi e valutazioni di dettaglio. Credo tuttavia che il 2023 potrà essere quello in cui la corsa dell’inflazione troverà una sua fase di arresto, seppur il rientro “in gabbia” sarà tutt’altro che rapido. Sono infatti ancora troppi i fattori di incertezza che gravano sulla nostra (in senso lato) economia e che non riguardano soltanto la guerra in Ucraina o il gas.

Auguro così a tutti Voi una buona fine 2022 e un buon inizio 2023, speriamo davvero che la gabbia sia stata finalmente aperta!

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