Quale futuro per l’Unione Europea?

Quale futuro per l’Unione Europea?

Quale futuro per l’Unione Europea? 1080 1080 Stefano Aggravi

Nel corso del Consiglio regionale di ieri sono intervenuto nel dibattito sulla Relazione al Consiglio regionale sulla partecipazione alla Conferenza sul Futuro dell’Europa e sulle prospettive per le autonomie regionali, con particolare riferimento a quelle speciali, perché al di là delle belle parole credo sia necessaria una buona dose di realismo politico.

La sintesi del mio intervento

«Pur condividendo i principi della risoluzione, è necessario essere realisti rispetto allo stato dell’Unione Europea: un Leviatano che vive in un dedalo burocratico fatto di contraddizioni. A livello europeo si attaccano i sovranisti ma poi vediamo che ogni Stato ragiona e agisce sulla base del proprio interesse. L’azione della comunità europea e lenta e inefficace: lo abbiamo visto bene con la pandemia. Abbiamo una guerra alle porte e il vero esercito dell’Europa è quello statunitense, la NATO. L’Unione Europea sta sottovalutando i due pericoli che arrivano dal Sud e dall’Est del mondo: l’Africa è stata lasciata nelle mani della Cina che controlla le materie prime e le componenti essenziali necessarie alla tanto declamata transizione ecologica.

Le piccole realtà di montagna come la nostra rischiano di esser schiacciate dall’ipocrisia delle false speranze.

Anche il PNRR, così come è stato strutturato rischia di mettere in crisi tutto il settore della cantieristica e mi auguro che la scadenza del 2026 venga posticipata. In tutto questo le Regioni sono schiacciate tra le istituzioni europee e quelle nazionali. Bisogna cercare di “fare cartello” con le altre Regioni per modificare i rapporti sia con gli Stati che con l’UE.

E’ necessario essere realisti rispetto allo stato dell’Unione Europea: un Leviatano che vive in un dedalo burocratico fatto di contraddizioni.

Mi auguro che si arrivi a uno snellimento dei processi e delle procedure ma temo che il galoppante dirigismo europeo resterà tale. Le piccole realtà di montagna come la nostra rischiano di esser schiacciate dall’ipocrisia delle false speranze.»

Il video integrale dell’intervento in Consiglio Valle (23 marzo 2022)

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