In questi giorni non sono mancati i locali, ristoranti ed esercizi commerciali soprattutto, che hanno dovuto sospendere la propria attività. Una vera sciagura nel bel mezzo delle vacanze di Natale. Un solo contagio e tutto doveva essere sospeso. Un vivo ringraziamento a quanti di loro hanno seguito le regole, ma ciò non basta.
Da qualche ora l’Epifania si è portata via tutte le feste e quel che resta è l’incertezza di una stagione invernale che rischia una beffa ben peggiore del lockdown. Sì, perché a differenza di un anno fa, oggi, le strutture sono organizzate come da prassi. Sicuramente con la giusta prudenza nell’ambito delle forniture, ma sul personale il costo resta. Questo mentre il flusso di cancellazioni colpisce il settore turistico, la montagna ancora una volta.
Una beffa che rischia di essere letale per molte imprese. Debiti pregressi, siano essi bancari o di altra natura (pensiamo alla silente massa di DURC irregolari e cartelle esattoriali che persistono sul sistema), e costi del personale rischiano di colpire violentemente il settore più penalizzato dal Covid (e dalle relative misure di contenimento).
Ecco dunque le vere priorità di un prossimo intervento normativo emergenziale che deve necessariamente uscire dalla logica dei soldi a pioggia o dei mille inefficienti interventi.
Due cose semplici: gestione del debito pregresso e cassa integrazione rafforzata (che consideri anche i lavoratori stagionali). Perché un’azienda non può vivere senza cassa, ma anche e soprattutto senza i propri lavoratori..