Che fine ha fatto la legge sulle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico?

Che fine ha fatto la legge sulle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico?

Che fine ha fatto la legge sulle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico? 676 1036 Stefano Aggravi

Nel corso delle sedute del 24 e 25 marzo scorsi del Consiglio regionale, insieme al collega Simone Perron, abbiamo presentato una interpellanza volta a capire cosa stesse facendo il Governo regionale in merito alle disposizioni di cui al D.L. n. 18/2020 Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (convertito poi in legge n. 27/2020), con il quale è stato prorogato il termine per l’emanazione da parte delle Regioni della disciplina sulle modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico.

Tra le domande poste si chiedeva quali fossero le intenzioni del Governo regionale per rispettare la prossima scadenza relativa proprio alla richiamata disposizione di legge. Al contempo si chiedeva al Governo regionale se ritenesse ancora valida la strada della norma di attuazione. Oggi, però, abbiamo capito che questa è una strada ancora più in alto mare: la Commissione paritetica non è operativa (le nomine regionali non ci sono!).

Nella legge n. 27/2020 è infatti inserito il seguente passaggio:

Per le regioni  interessate  dalle  elezioni  regionali  del 2020,  il  termine  del  31  ottobre  2020  di  cui  al  comma  1  e' ulteriormente prorogato  di  sette  mesi  decorrenti  dalla  data  di insediamento del nuovo  Consiglio  regionale.  Sono  fatte  salve  le competenze delle regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano  ai  sensi  dei  rispettivi  statuti  e  delle relative norme di attuazione.

La risposta dell’Assessore competente, tra le altre cose, preannunciava la presentazione di un disegno di legge da parte della Giunta utile a “bloccare” questo termine. Le tante impugnative che incombono oggi sulle varie leggi regionali in tema, nonché la procedura in corso a livello europeo, impongono un’attenzione particolare sulle scelte da fare per la definizione di una legge valdostana. Ma come diceva, nella replica, lo stesso Assessore:

"La scadenza ovviamente va rispettata, non si può correre il rischio di trovarsi di fronte alla mancanza di una legge regionale in materia, anche perché se noi non avessimo la legge regionale, ovviamente si applicherebbero delle norme nazionali, quindi a svolgere l'eventuale apertura della gara, che comunque dovrà avvenire non molto oltre il 2023-2024 perché i tempi procedurali sono complessi e già solo la scrittura.."

Ad oggi però, fatti i dovuti calcoli sulle scadenze, nulla è stato depositato all’attenzione delle commissioni consiliari. Che fare dunque?