Speranza, il sabotatore

Speranza, il sabotatore

Speranza, il sabotatore 900 600 Stefano Aggravi

Non è stato certo un buon modo di “partire”, NO!

Ma va detto che quanto accaduto con l’ennesimo STOP alla riapertura in sicurezza delle stazioni di sci altro non è che la riproposizione del “metodo Conte” di cui Speranza faceva e fa parte. Come ho già avuto modo di dire, sono tra coloro che avrebbero preferito vederlo tornare in panchina, ma così non è stato.

Tutti ora si scagliano (anche giustamente) contro un Governo che formalmente ancora non c’è e di cui non abbiamo letto una riga di programma. In egual misura ci dimentichiamo che le cose non possono certo cambiare da un momento all’altro. Ma, proprio perché questo è successo, occorre definire un forte cambio di passo e di discontinuità con un metodo infimo come quello sino ad oggi applicato. Se oggi siamo in questo stato e se oggi ci lamentiamo di quanto è successo, non è certo colpa della nuova compagine di Governo, bensì di una sua parte e di quel che è stato lasciato.

Il “metodo Conte” (lo chiamiamo così per semplicità e ribrezzo) deve necessariamente finire e credo che nelle prossime ore ci saranno i necessari passaggi in seno al nuovo Governo proprio in tal senso.

Da più parti ci sono già impegni – e questa volta penso che saranno finalmente reali – per una attenzione vera e autentica della Montagna. Ma quello che deve cambiare rispetto al passato, proprio perché Draghi è arrivato per questo, è l’attenzione che merita chi lavora e rischia del proprio e si aspetta – giustamente – risposte vere, concrete e (soprattutto) definitive.