Quale futuro per i nostri impianti a fune?

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Quale futuro per i nostri impianti a fune?

Quale futuro per i nostri impianti a fune? 940 788 Stefano Aggravi

La Regione Autonoma è l’Azionista di riferimento delle nostre società di impianto a fune. La Regione Autonoma è il principale erogatore di finanziamenti/contributi agli investimenti delle nostre società di impianto a fune. La Regione Autonoma “governa” le nostre società di impianti a fune.

Come è nella storia della nostra Petite Patrie la Regione se la fa e se la canta. Un modello di sviluppo (e di controllo) che ha “coperto” le lacune e troppo spesso il lassismo dell’attore privato. Un modello, tuttavia, che, al di là del Covid-19, mostra ormai più di una debolezza.

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Si sta definendo lo studio per valutare la creazione di una sola società di gestione degli impianti a fune (o di un modello comunque alternativo), così come nel passato non si contano le idee di semplificazione della governance di queste società. Ma io credo, oggi ancora di più, che il vero problema sia altrove. Non è tanto nei modelli di gestione o di costo che sta il cuore del problema, bensì nelle fonti di finanziamento per gli investimenti presenti e futuri. 

Il cuore del problema..

Oltre al ricorso a fonti di debito bancario oggi gli investimenti significativi sui nostri impianti poggiano sulle due leggi di settore e su eventuali fonti straordinarie di finanza pubblica. Una fonte di finanziamento sempre meno capiente e agevole rispetto alle necessità. Pila-Couis, Testa d’Arp di Courmayeur, collegamento di Cime Bianche, etc. sono opere che oltre al caro materiali ed energia costano già tanto in partenza. 

Sia chiaro che la risposta corretta non sta certo nel dire di NO, perché la concorrenza ce lo impone e l’evoluzione del turismo in montagna pure. Non possiamo non essere competitivi, non possiamo non evolvere. Dobbiamo, però, chiederci come intendiamo finanziare i nostri investimenti nell’era del post Covid-19 e da qui occorre far partire il dibattito politico e amministrativo.


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